Severino Silvani (parte VII)
L’arte e la libertà di frequentarla non arricchisce e spesso bisogna piegarsi ai doveri che incombono, la famiglia da mantenere fece lasciare a Severino la vita Bohèmien e si adattò a committenze spesso troppo restrittive che non gli lasciavano alcuna libertà, così il nonno anche di età avanzata si dedicò ad una produzione di quadri da “Chiesa”, pale d’altare, numerose opere disseminate nelle chiese di provincia, a Reggio Emilia, a Calestano e dintorni credo anche a Parma ad es: c’è una “Madonna della scodella” (Imitazione Del Correggio) nella stanza vescovile di Parma.
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